Joseph Passalacqua: gli anni triestini ed egiziani (2017)

Dopo aver già pubblicato una biografia su Giuseppe (Joseph) Passalacqua nel 2010, Pamela Tedesco torna a parlarne in un contributo scientifico per il periodico «Aegyptus» (nr. 97, anno 2017), arricchendo le notizie che abbiamo su di lui riguardo al periodo vissuto a Trieste e a quello trascorso in Egitto.

Aegyptus è una rivista di fascia A/ANVUR.

Joseph Passalacqua: gli anni triestini ed egiziani

Dove trovare l’articolo

L’articolo “Joseph Passalacqua: gli anni triestini ed egiziani” è disponibile integralmente nella Biblioteca online del Centro Papirologico “Medea Norsa”.

Il volume, in cui è incluso l’articolo, è acquistabile nel sito della casa editrice.

Vedi anche l’articolo precedente Giuseppe Passalacqua: una nota biografica (2010)

Aegyptus

La rivista “Aegyptus“, fondata da Aristide Calderini nel 1920, è nel suo genere la più antica in Italia ed ha contribuito e contribuisce validamente allo sviluppo dell’egittologia e della papirologia con la pubblicazione di testi inediti e di studi. La rivista è l’organo della Scuola di Papirologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e vi collaborano studiosi di ogni parte del mondo con saggi di alto livello scientifico, spesso in lingua originale (francese, inglese, tedesco e spagnolo).

Per una conoscenza puntuale del mondo antico, e per una valutazione sicura e approfondita dei documenti originali pervenuti, compresi quelli che si riferiscono alla storia delle origini e della diffusione del cristianesimo, la rivista costituisce un sussidio indispensabile.

I contributi presentati a «Aegyptus» sono valutati da studiosi competenti per la specifica disciplina, secondo gli standard internazionali della peer review.

Joseph Passalacqua

Nacque a Trieste nel febbraio 1797 (battezzato il 26), figlio del mercante Pietro Passalacqua e di Regina Marchetti. Da ragazzo, probabilmente, assistette il padre nel negozio di generi di Sicilia, che chiuse nel 1809. Successivamente continuò a svolgere l’attività di mercante, come riferisce il giornale triestino L’Osservatore Triestino: «nella sua giovinezza non fu che dedicato al commercio».

Nel 1820 abbandonò la città natia a causa di «disavventure della sua famiglia», trasferendosi in Egitto. Condusse scavi archeologici dal 1821 al 1826 in vari siti, ma principalmente presso la necropoli tebana. Particolarmente importante fu la sua scoperta di una camera sepolcrale intatta, avvenuta il 4 dicembre 1823: egli stesso ne parlò in dettaglio in un catalogo pubblicato nel 1826.

La camera sepolcrale intatta scoperta da Joseph Passalacqua.
La camera sepolcrale intatta scoperta da Joseph Passalacqua.

Lasciato l’Egitto, trascorse circa un anno a Parigi, dove sperava di vendere la sua collezione di antichità egizie al Louvre. La sua raccolta fu esposta nella Galleria Vivienne, che lo rese conosciuto in tutta l’Europa e gli procurò la collaborazione con diversi studiosi e scienziati, tra cui i fratelli Champollion. Durante il soggiorno parigino fece un’altra importante scoperta, particolarmente utile per la papirologia: riuscì a separare i fogli di papiro che costituivano il cartonnage, così da permetterne la lettura.

Il Louvre decise di non acquistare la sua collezione, così la vendette al re di Prussia Friedrich Wilhelm III. Nel 1828 si trasferì a Berlino, dove fu assunto come primo direttore del Museo Egizio, che fu istituito appositamente per accogliere la sua raccolta di antichità egizie. Visse a Berlino fino alla morte, avvenuta nel 1865.

Joseph Passalacqua: gli anni triestini ed egiziani (2017)

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