Le occupazioni francesi di Trieste e la targa dedicata a Napoleone

Non tutti conoscono un capitolo curioso della storia di Trieste: le occupazioni francesi, avvenute tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Quando infatti si parla della storia di tale città nei secoli XVIII e XIX, quasi sempre ci si riferisce alla Trieste asburgica, dimenticando che ci sono state le parentesi napoleoniche. Quanti si sono soffermati a leggere la targa dedicata a Napoleone, a due passi da Piazza dell’Unità d’Italia? Quanti si sono accorti delle palle di cannone conficcate nelle facciate di alcuni palazzi, rimaste ancora lì per ricordare proprio il periodo della dominazione francese?

Palle dei cannoni francesi sulla facciata del Teatro Verdi
Palle dei cannoni francesi sulla facciata del Teatro Verdi (Trieste).

Trieste dal 1719 al 1797: il porto franco

A partire dal 1719 Trieste fu un porto franco, quindi iniziò a godere di alcuni privilegi economici, come la libertà di esercitare il commercio e l’industria, oppure l’esenzione dalle imposte. Questo status speciale attirò molti stranieri: a Trieste arrivarono sia grandi imprese commerciali, sia piccoli imprenditori. La borghesia, così, diventò la nuova protagonista della città, a discapito della nobiltà storica che progressivamente si impoverì ed entrò in crisi, non essendo in grado di produrre, né di assorbire capitale. Trieste, in concorrenza con la vicina Venezia, diventò anche il nuovo polo d’attrazione per i mercanti dell’Istria veneta e per la forza lavoro del Friuli.

Veduta pittorica della città di Trieste, acquerello, fine del Settecento
Veduta pittorica della città di Trieste, acquerello, fine del Settecento.

Crebbe il numero degli abitanti e aumentò la varietà etnica e nazionale. Ma l’italianità era prevalente, anzi venne rafforzata grazie a un processo di amalgamazione etnica. D’altronde l’italiano, da secoli, era la lingua franca, cioè la lingua d’uso nei traffici.

Trieste francese dal 1797 al 1813

Trieste, tra il 1797 e il 1813, prima subì due occupazioni militari da parte della Francia, poi venne aggregata all’Impero napoleonico.

La prima occupazione francese

La prima occupazione francese di Trieste fu di breve durata; durò infatti da marzo a maggio del 1797 e corrispose alla fase finale della prima campagna d’Italia. Nel 1796 i Francesi avevano radunato l’Armata d’Italia, che aveva l’obiettivo di attaccare l’Austria strappandole il Piemonte e la Lombardia. Il comando di questa armata fu affidato al generale Napoleone Bonaparte. La campagna d’Italia durò dall’aprile del 1796 all’ottobre del 1797, periodo durante il quale i Francesi conquistarono il Piemonte e la Lombardia, ma anche il Veneto, l’Emilia e la Romagna. La campagna si concluse con il trattato di Campoformio, con il quale l’Austria riconobbe l’egemonia francese sulla Lombardia e sull’Emilia, ma si riprese il Veneto. Nel 1797 pertanto la Repubblica di Venezia cessò di esistere.

A Trieste parte della popolazione fuggì prima dell’arrivo delle truppe francesi. Chi era restato, fu pronto a una sollevazione popolare antifrancese. Infatti, come ricorda lo storico Elio Apih, «Trieste odiava la guerra che minacciava i commerci, le accumulate ricchezze e il buon ordinamento sociale, e aveva in onore il giacobinismo che irrideva alle convenzioni e alle tradizioni su cui poggiava il temperato illuminismo asburgico». Alla componente filoaustriaca, però, si opposero alcuni, come la comunità ebraica mercantile, che assunse una posizione filorivoluzionaria e filofrancese.

Palazzo Brigido con la targa di Napoleone
Palazzo Brigido con la targa di Napoleone.

Effettivamente Napoleone chiese un’ingente quantità di contribuzioni belliche, provocando un innalzamento delle imposte. D’altra parte venne dichiarata la libertà di commercio con tutti i Paesi non in guerra con la Francia, furono confermati i magistrati e i codici austriaci, inoltre venne garantita la libertà di culto. Conseguentemente l’occupazione napoleonica fu sopportabile, così alla fine del mese di marzo molti fuggitivi rientrarono in città.

Napoleone visitò di persona Trieste alla fine di aprile, come è ricordato dalla lapide collocata in via Pozzo del Mare nr. 1 sulla facciata del palazzo Brigido; qui egli trascorse la notte tra il 29 e il 30 aprile 1797. Nel suo rapporto inviato al Direttorio, prima di entrare in città, Napoleone scriveva: «Sono a Trieste, non solo per ragioni militari, ma per il desiderio di comprendere le sue ricchezze e per la curiosità di vedere il suo porto».

Targa di Napoleone
La targa di Napoleone a Trieste: «In questo palazzo dei conti Brigido soggiornò il 29 e 30 aprile 1797 Napoleone Bonaparte Comandante in capo dell’Armata d’Italia».

Con il trattato di Campoformio (17 ottobre 1797) Napoleone cedette Trieste all’Austria. Già a maggio, però, le truppe francesi avevano lasciato la città secondo gli accordi di Leoben.

La seconda occupazione francese

La seconda occupazione francese di Trieste durò un po’ di più, ma comunque pochi mesi, ossia da dicembre 1805 a marzo 1806, durante la guerra della terza coalizione. Anche se le due occupazioni furono molto brevi, per Trieste si aprì una fase di rottura e di mutamento. Le idee democratiche, infatti, iniziarono a diffondersi, inoltre maturò l’identità italiana. Attorno al 1808, dunque, a Trieste esistevano tre orientamenti: il tradizionale filoasburgismo, il partito franco-italico e quello anglo-russo.

Trieste nell’Impero napoleonico

Durante la guerra della quinta coalizione, il 17 maggio 1809 i Francesi entrarono a Trieste guidati dal viceré Eugenio Beauharnais. Qualche mese più tardi, il 15 ottobre, con la pace di Vienna l’Austria cedette tutto il litorale a Napoleone. Questi creò le Province illiriche, per controllare meglio l’Austria e la penisola balcanica, come anche per ostacolare il commercio inglese. Esse comprendevano la Carinzia, la Carniola, il Goriziano, Trieste, l’Istria veneta, l’Istria asburgica, parte della Croazia e la Dalmazia.

Trieste divenne perciò un centro commerciale delle Province illiriche all’interno di un «sistema continentale» che la isolò dal mare. Risentì del blocco continentale, fu danneggiata dall’abolizione dei privilegi del porto franco, infine venne mortificata nella sua identità simbolica, perché come capitale delle Province illiriche era stata scelta Lubiana. Alcuni decisero di abbandonare la città: gli abitanti erano 33 mila nel 1808; scesero a 26 mila nel 1812.

L’occupazione francese finì l’8 novembre 1813, dopo la battaglia di Lipsia. Nei giorni precedenti i Francesi, asserragliati nel Castello di San Giusto, cercarono di respingere l’esercito austriaco che attaccò dalla terraferma e la flotta inglese che bombardò dal golfo. Le tracce di questa resistenza si vedono ancora oggi sulle facciate di alcuni edifici triestini, come nel caso del Teatro Verdi che ha delle palle di cannone francesi “incastonate” fin da quei tempi.


Bibliografia sul periodo napoleonico

E. Apih, La città emporio, in E. Apih, Trieste (Storia delle città italiane), Editori Laterza, Roma-Bari 2015 (Prima ed. 1988).

L. Mascilli Migliorini, 1797: Napoleone conquista Trieste, in AA.VV., I giorni di Trieste, Otto grandi lezioni di storia, Roma-Bari 2014.

E. Ivetic (a cura di), Istria nel tempo. Manuale di storia regionale dell’Istria con riferimenti alla città di Fiume, Vol. II: L’Ottocento e il Novecento, Collana degli Atti del Centro di Ricerche storiche di Rovigno N. 26, Rovigno 2006, pp. 427-434.

A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto, Profili storici dal 1650 al 1900, Vol. II.1, Editori Laterza, Roma-Bari 2003, pp. 305-325.

http://www.destini-imperiali.com/it/storia/trieste/i-francesi-a-trieste/i-occupazione-francese.html

http://www.destini-imperiali.com/it/storia/trieste/i-francesi-a-trieste/ii-occupazione-francese.html


Si suggerisce inoltre la visione degli interventi del professor Alessandro Barbero, in cui parla della battaglia di Waterloo, trattando in particolare le strategie belliche degli schieramenti: https://www.youtube.com/watch?v=JhvRwAPypLc&t oppure https://www.youtube.com/watch?v=XXWob8GTIvw


Il testo pubblicato in questa pagina web è stato tratto e rielaborato da una precedente pubblicazione fuori distribuzione/commercio: Pamela Tedesco, Il capitolo francese di Trieste: dal 1797 al 1813, in Storie dalla Venezia Giulia, Trieste 2018.

Le occupazioni francesi di Trieste e la targa dedicata a Napoleone

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